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I
lavoratori di Teleperformance
guadagnano diritti
Taranto. Essere lavoratori della
stessa azienda e avere gli stessi
diritti. E’ su questo principio che
si basa l’importante risultato
raggiunto dal recente accordo
sottoscritto tra i sindacati di
categoria delle telecomunicazioni e
l’azienda In&Out Spa: la dicitura
italiana del colosso francese dei
call center Teleperformance.
Nell’accordo viene esteso anche ai
lavoratori in somministrazione in
staff leasing la possibilità di
maturare il diritto al premio di
risultato. A darne comunicazione
sono infatti i sindacati che si
occupano di queste figure di
lavoratori, ibernati in contratti a
tempo sotto l’egida della
trilateralità, ovvero un rapporto
tra dipendente e azienda, mediato
dalla presenza dell’agenzia per il
lavoro. Nel
caso specifico a godere di questo
riconoscimento saranno in 50, ma gli
effetti positivi potrebbero ricadere
su un panorama più ampio di
lavoratori a tempo. Spesso, infatti,
i datori di lavoro eludono di il
diritto alla parità di trattamento
(stesso lavoro e stesso stipendio),
dividendo il proprio cartello
produttivo in tanti rivoli nel più
classico principio del divide et
impera. Non è
il caso della contrattazione
svoltasi all’interno di
Teleperformance dove SLC CGIL,
FISTEL CISL e UILCOM UIL, hanno
lavorato a stretto contatto con
FELSA, NIDIL e UILTEMP. L’obiettivo
- spiegano i segretari di Felsa
CISL, Stasi, Nidil CGIL, Simon e
UILTEM, Berettini - è quello di
lavorare in stretta sinergia con le
categorie dei lavoratori diretti,
affinché le conquiste sindacali non
diventino appannaggio solo delle
categorie di lavoratori che hanno
maggiore forza contrattuale e
maggiori tutele. Un
riconoscimento anche del grande
lavoro svolto dai tanti lavoratori
che all’interno di Teleperformance
lavorano con contratti di
somministrazione e che insieme ai
lavoratori diretti hanno dato la
possibilità alla multinazionale
francese di crescere e di diventare
un importante bacino economico ma
anche culturale all’interno del
territorio. Un pezzo di percorso –
ribadiscono Simon, Stasi e
Berrettini - che ci deve vedere
fianco a fianco ai sindacati dei
lavoratori diretti, nel costruire
percorsi di stabilizzazione,
quantità ma anche qualità e dignità
del lavoro.
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